martedì 10 luglio 2012

Scaramacai


Ed è stata, come prevedibile, una delusione.
Non totale perché Demetra è molto bella, con almeno una quarta di seno, gli occhi azzurri e un volto cesellato da elfo.
Ma perché come al solito.

Mi manda a sbattere fino a una località balneare per incontrarla. Appuntamento alle 11, ho preso un giorno via dal lavoro apposta.
Ci vorrebbe un'ora e mezza. Per strada trovo l' inferno, arrivo, avvisandola del ritardo, a mezzogiorno.
"Non c'è problema". Come no.

La chiamo e ha il telefono spento.
Mi richiama alle 12 e 15  e mi dice di aspettare in un bar.
Alle 12 e 45 mi telefona dicendomi di cercare un certo numero civico.
Lo cerco inutilmente, lei mi ridà per 3 volte la stessa indicazione meravigliandosi.
Solo che il civico che dava era esatto, alla fine ho scoperto che la STRADA era sbagliata.
Ora, è noto che le donne non sanno orientarsi, ma qui siamo al grottesco.
Le descrivo l' incrocio, lei mi dice di andare "diritto davanti".
Dritto davanti il civico non c'è.
"Ah, indietro".
Nemmeno.
"Ma strano, è la parallela"
E se è la parallela perché mi dai il nome di questa strada.
Alla fine era la PERPENDICOLARE, e ci sono dovuto arrivare da solo.

All' una sono in casa, lei è uno schianto in un vestito corto di raso nero da cui trabocca e sandali coi tacchi a spillo, devo ammettere che la pupa sa vestire.
Mi fa spogliare, si fa dare i 250(!) in una busta perché un pò di classe, perbacco, poi in ginocchio a baciarle i piedi.
Si far ripetere quanto è bella (ed è vero), mentre la adoro.
Mi fa inventare nuovi termini per farlo, cosa in cui sono bravo.
In ginocchio ai suoi piedi ingoio la cenere della sua sigaretta e le racconto le mie fantasie, o meglio i fantasmi che mi divorano, nella solita, insensata speranza che questo accenda un riscontro, un contatto.
Beh, una volta mi è successo.
Mi frusta, cosa che personalmente non mi piace ma che accetto se diverte la Miss.
Poi comincia a colpirmi le palle con un frustino, e lì sì che mi eccito. Veramente bella e spietata.

Per tutto il tempo mi fa indossare una parrucca, credo si aspetti che io sia ingrifato e umiliato dalla femminilizzazione.
Invece ho solo un caldo boia.
In anni più verdi sono stato una travesta vera, dura e pura, truccatissima e molto bella.
Ho scopato più maschi di quanto abbiano fatto molte donne.
Figurati se il parruccone non pettinato con il filo di barba mi fa sentire una sgualdrinella in calore.
Più che altro mi sembro il pagliaccio Scaramacai, e, a domanda diretta, glie lo dico.
Pare delusa. Comunque dice che vuole farmi diventare la sua puttana etc.
Vabbè.
Se ho dei limiti ancora da superare sarò il primo ad esserne sorpreso.

Me lo fa veramente rizzare, però, quando mi annuncia che "mi riempirà di corna".
Cosa a rigore impossibile visto che non siamo neanche conoscenti, ma quel che sta in realtà dicendo, tradotto dal Professionalese, è che sfrutterà il mio fetish per il cuckold facendomi assistere a pagamento a una sua scopata con altri.
E' la seconda volta che ci vediamo e la seconda volta che siamo agli annunci, ma lo scetticismo non riesce a calmare i testicoli che come al solito prendono il controllo delle mie speranze.
Diciamo che non sanno guidare un granché, ma almeno sanno esattamente dove vogliono andare.

A un certo punto mi lega, e come suo solito mi fa ripetere interminabilmente frasi tipo "sono un verme schifoso", seduto sul pavimento con la testa abbassata tra le ginocchia.
Accetto, ma il gioco con me non funziona. Perché la seguo con l' udito per la stanza, e sento quel che fa. Pranza, qualcosa di già pronto, poi va di sopra a parlare con qualcuno.Già lo avevo sgamato dalla televisione accesa, la radio che lei teneva ad alto volume non la copriva del tutto.
Passa probabilmente un'ora mentre proseguo il mantra.
Alla fine mi slega e mi dice "Volevo testare la tua capacità di umiliazione".
Certo. Mica volevi farti un panino e due chiacchiere col tuo ragazzo di sopra.
E poi "Vestiti".

Insomma, sono passate due ore di cui una con lei che si faceva i cazzi suoi senza farsi nemmeno guardare.

Mi dice "Ti avevo riservato quattro ore ma...". Faccio notare che un'ora me l'ha fatta perdere lei.
"Hai sempre la risposta pronta, tu".
"No, ho la memoria esatta".

Tra l'altro dovevamo andare a pranzo assieme, cosa su cui contavo per sfoggiare un pò di conversazione e pure, cavolo,  la macchina sportiva (non sono ricchissimo, ma qualche sfizio me lo tolgo, e non me ne frega niente della comodità).
Ma no "Ho mangiato in casa". Sì , ne me sono accorto.

Andando via, mi arriva la suo solita telefonata di follow up  "Sono stata tanto bene con te".
Ottima cosa per il marketing, se non mancasse tutto il resto.

Ci tornerò? Boh. Alla fine è tra le meno peggio, e ho detto tutto.
Il prezzo però è insostenibile sul lungo periodo, potrei proporle di darsi una calmata ma ho poche speranze.
Vedremo.

2 commenti:

  1. mi spieghi un po' meglio il tuo "mondo"?
    Perchè ho letto tutto, credo di aver capito qualcosa, ma non conoscendolo, credo di essermi persa l'essenza.

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  2. Ciao. E' un blog appena iniziato, che descrive un mondo complesso, per cui è normale che non emerga ancora chiaramente una struttura all' esterno.
    Parla, e parlerà, del mio singolare rapporto con l'altra metà del cielo, sia attraverso quel che mi succede oggi, sia ritornando ad episodi di una vita tempestosa e, credo, rara, sia descrivendo i desideri probabilmente irraggiungibili per un futuro in nulla romantico, o forse troppo.

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