domenica 29 luglio 2012

Ciao, come sei bella

E poi accade, all' improvviso.
Nella grande città dell'Est Europa dove sto trascorrendo un pò di vacanze, grazie a una amicizia che dura da vent'anni, mi sono trovato per una serie di bizzarre e invero poco piacevoli circostanze ad avere una serata completamente da solo.
Il mio amico è un'ottima persona, ma non concepisce la vita notturna.
E insomma, uno sguardo su gnoccatravels per vedere i posti consigliati e via.

Il fatto è che la vita notturna non piace neanche a me. Trovo quei locali dove si beve e si lanciano gridolini con un tunph tumph tumph continuo nelle orecchie il massimo dell'idiozia. E non sono abbastanza bello da rimorchiare di sguardi.
Io funziono di parole, di sorpresa, di umorismo e coraggio. E in discoteca sono un perfetto baccalà, per giunta ormai un pò fuori stagione.
Ma si sa, all'Est basta entrare  e ti rimorchiano loro.
Seeh. Stì cazzi. I tempi belli della miseria qui sono passati, non filano di striscio.
Per cui mi sono rassegnato a lanciarmi io.

Ho scoperto già da qualche giorno con una certa sorpresa che da queste parti un italianissimo "Ciao, come sei bella" viene capito al volo e provoca piacevoli rossori. Alla faccia degli approcci strategici.
Non che finora mi avesse portato molto di concreto, infine.

E stasera ho sorbito il calice che tocca al maschio, di indifferenza , due di picche e sorpresi dinieghi (sorpresi nel senso di "come ti viene di provarci con ME, che come tutte ce l'ho solo io"). Ma avevo solo questo Sabato, e non volevo mollare troppo facilmente. Di locali ne ho girati tre.
Nel terzo il solito "Ciao come sei bella " gettato quasi senza guardare ha incontrato improvvisamente un sorriso. L'ho guardata meglio, forse non mi ci sarei fiondato se avessi riflettuto un pò, ma è comunque sopra la sufficienza, abbondantemente.

Si chiama Maria. Ha vissuto in Italia a lungo, come al solito con uno sciamannato che viveva di espedienti, l'ha messa incinta e da sette anni nemmeno vede la bambina.
Motivazione "era bello". Ma tanto lo sapevo prima di chiedere, quante ne ho sentite di storie così.
Fanno le preziose solo con chi non è nè Apollo nè delinquente. Allora non ci sono nè dedizione nè conto in banca che bastino, è sempre troppo poco per Lorsignorine. Poi aprono le gambe al primo drogato con gli occhioni.
E passano il resto della vita a lamentarsi dell' inaffidabilità maschile.

Insomma, le ho offerto da bere, mi sono lasciato convincere a ballare, cosa che detesto ma che pratico, ove necessario, con anarchico fervore che le lascia spesso piacevolmente esterrefatte.
E poi una chiacchierata fuori dal locale, dove ci siamo raccontati un pò.
So di essere un tipo interessante, e tra l'altro so esserlo in quattro lingue.
Ho anche imparato a far cadere le osservazioni giuste per far capire che sono in soldi, cosa che tira sempre fuori il loro lato romantico.
Mi sono divertito  a infrangere tutte le regole del bravo rimorchiatore. Le ho chiesto di baciarmi, dicendole tranquillamente che sapevo benissimo che la cosa andava fatta di sorpresa e con sublime senso dell'attimo, ma che non mi andava.
Bacia bene. Io meglio, e l'effetto è stato quello atteso.
Tutta sospirosa e preoccupata di non essere presa per una facile.
Perchè ci vuole tempo eccetera. E io a raccontare senza ridere che quel che conta è la mente.
Le ho lasciato il mio biglietto da visita, dovrebbe contattarmi domani. 
Era chiaro però che subito non ci stava, per non rovinare le cose ho detto che tornavo in albergo.
Mentre andavo via mi ha chiesto se esisto davvero.

E sono andato nel locale accanto. Dove c'era una vietnamita di una bellezza abbagliante, truccatissima, minigonna e tacchi a spillo. Pure tettona. Sbavavo, non ci sono altri termini.
Non filava proprio, di pura forza di volontà sono riuscito a scambiarci quattro chiacchiere, ma vive qui e probabilmente ha la città ai suoi piedi.
Era precisa identica ad un'altra orientale incontrata anni fa ad Amburgo, che rappresenta una delle storie più incredibili della mia vita. Le ho addirittura chiesto se per caso... ma no, era semplicemente la gemella.
 E insomma, appena possibile, Vietnam, arrivo.

Ironia della sorte, rientrato in albergo trovo il messaggio di una locale che mi stavo baccagliando via Social Network. Dopo avermi mandato per prati per giorni, stasera mi ha chiesto di uscire. Però mi ha messaggiato sul sito quando ero già fuori.
Bona dovrebbe essere bona forte, rischio domani di trovarmi in conflitto di interessi, con questa e Maria che vogliono entrambe venire a cena. Al caso sceglierò lei, inventando per Maria una scusa tragica e commovente.
Sì, sono un bastardo. Mi ci avete fatto diventare voi.


2 commenti:

  1. Mi sorprende che dichiarazioni di bastardaggine o cinismo vengano attribuite alla responsabilità di altri.
    Io credo che in fondo ci si riveli nel tempo, per quello che si è.

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  2. Lo spero. E' stato un duro lavoro smettere di essere un bravo ragazzo, e l'unica giustificazione che mi viene in mente per quei tempi di coglionaggine acuta è che la mia fosse una maschera.

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